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sabato 5 novembre 2016

Ciotole armoniche tra Italia e Argentina: andare in profondità con leggerezza


A Ottobre è venuta a visitarmi Marina, amica, compagna di ciotole armoniche e maestra di clown, argentina.
L'ho invitata a suonare con me durante l'armonizzazione mensile di Ca'Sana, ed è stato un regalo grandissimo che ci siamo fatte e che abbiamo fatto a tutti i presenti!
Forti del laboratorio di clown fatto il giorno prima, abbiamo voluto suonare le ciotole armoniche intenzionando apertura, gioco, presenza, e soprattutto il Permesso di essere sé stessi, quello stesso permesso ad uscire che uno dà ad una parte nascosta di sé indossando il naso rosso.
Al risveglio dall'armonizzazione tutti si sono trovati davanti ad un clown "addormentato" ed hanno assistito alla sua performance. Qualcuno ha riso, qualcuno ha sorriso, altri guardavano stupiti, qualcuno "non ha capito più niente" e qualcuno è diventato ancora più serio. Eh si che contrasto! Che difficile il passaggio dall'intensità di uno stato meditativo alla leggerezza di una realtà giocosa.
Eppure si narra che nelle tribù amerindiane il pagliaccio avesse un ruolo ben definito e rispettato all'interno della società e che spesso lavorasse con lo sciamano. Mentre lo sciamano con i suoi canti e tamburi accompagnava uomini e donne in viaggi verso mondi lontani e profondi, alla ricerca di risposte e visioni, lo heyoca (il pagliaccio del villaggio) riportava tutti sulla terra, ricordando che è lì dove avviene la vita e la trasformazione...
Se da una parte (senza chiamarci sciamane o heyoca) abbiamo voluto nell'armonizzazione rievocare queste dinamiche, abbiamo anche voluto dare uno spunto di poter passare attraverso emozioni diverse dandoci il permesso di esprimerle e poter cambiare stato anche qualora il contesto non sembra consentirlo.

In questa società sono tanti i codici di comportamento che tolgono spontaneità al nostro agire. necessario direbbero alcuni per la convivenza... si ma a che costo?
Per me l'america latina, soprattutto per le persone e le cose che vi ho incontrato nel mio cammino, è sempre stata ispiratrice di leggerezza, alleggerirsi dalle cose materiali, alleggerirsi da ciò che è passato, e rinascere, come un nuovo mondo che nasce su un vecchio, e che si dimostra sempre aperto ad accogliere antichi e nuovi saperi.
Grazie Marina di avermi riportato in Italia un po' della mia Argentina, di averla condivisa con me e le persone che mi sono vicine. Sono passati ormai due anni esatti da quando sono tornata, ed il battito è sempre forte nel cordone ombelicale che mi lega a questa terra meravigliosa!